Venus at Eden
BOLZANO per la prima volta sede del#REBIRTHDAY / #TERZOPARADISO
Spazio5, tra le storiche ambasciate del Terzo Paradiso, ha scelto il Sudtirolo come territorio di progetti di azione per la salvaguardia del pianeta e la cura della società che lo abita. E lo ha fatto individuando realtà sensibili, aperte, impegnato artisticamente e socialmente.
Ed è proprio il 21 dicembre, giornata dedicata al TerzoParadiso, il momento simbolo per anticipare una serie di azioni di natura sociale e artistica sul territorio.
Nella cornice dello storico e abbandonato CINEMA EDEN, sarà proposta in loop un lavoro videoartistico sulla Venere degli Stracci, ideato dal videoartistista Manuel Canelles e dall'artista Nazario Zambaldi, con la direzione della fotografia di Nikolaus Schlebrügge.
L'intervento anticipa quella che sarà - attraverso la collaborazione di realtà del territorio ma anche nazionali ed internazionali - una relazione concettuale tra due confini caldi italiani, Ventimiglia e Brennero, territori di scontri, campi di disuguaglianza sociale e attriti politici, oggi più che mai strettamente attuali.
Nonostante sia posizionato in pieno centro storico, di fronte all'Università, l'Eden rappresenta uno spartiacque geografico e culturale tra la comunità italiana e quella tedesca, punto di incontro e dialogo tra pensieri divergenti.
Il progetto Eden avviato da Nazario Zambaldi a primavera 2016 con POLIS the city is no longer, come specchio distopico, “vetrina” della città, accoglie in questo senso, la proiezione in loop del lavoro simbolo di Michelangelo Pistoletto - “La Venere degli stracci” - rappresentando un’attesa, attesa di un confronto, forse mai ancora realmente attivato: un dialogo?
Alle 15 presso il liceo Pascoli Nazario Zambaldi che aveva curato presso kunst Merano arte nel 2007 la sezione didattica del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, collaborazione tra Fondazione Pistoletto Cittadellarte e le edizioni Corraini, presenta il progetto di laboratori in uno spazio con gli studenti a cura di Paolo Quartana.
La giornata continua alle 21 in piazzetta Anne Frank con la performance #NONHOUNAPARETEBIANCA promossa dalla cooperativa OFFICINEVISPA nell'ambito del progetto Lab0471, in collaborazione con Kalipè e spazio5 ambasciata del progetto #terzoparadiso di Michelangelo Pistoletto . Curato dal regista Manuel Canelles con gli allievi attori del laboratorio e con l’intervento del sound-designer Stefano Bernardi, l’intervento riflette sul senso stesso del workshop, per sua natura luogo di comunità e confronto, spazio per l’espressione di urgenze, carichi emotivi e vissuti personali.
Il tema della pratica artistica, del lavoro collettivo e dunque della convivenza attivano una riflessione sull'idea di bene comune, simbolicamente rappresentato nel segno del doppio infinito dell'artista Michelangelo Pistoletto.
La cooperativa sociale OfficineVispa presenta #nonhounaparetebianca, performance d’arte contemporanea curata dal regista Manuel Canelles con gli allievi attori del progetto #lab0471 con l’intervento del sound-designer Stefano Bernardi e la collaborazione di @kalipè e @spazio5 ambasciata del progetto Terzo Paradiso / Third Paradise di Michelangelo Pistoletto
L’intervento -nato da un laboratorio esperienziale attivato presso la sala polifunzionale in piazzetta Anne Frank nel quartiere don bosco- riflette sul senso stesso di un laboratorio teatrale, per sua natura luogo di comunità e confronto, spazio per l’espressione di urgenze, carichi emotivi e vissuti personali.
Al pari di una lastra fotografica che imprime e raccoglie le immagini, gli allievi attori sono stati guidati a comprendere che ogni spazio può diventare scenico, ogni elemento della vita diventare arte, ogni oggetto relazione.
Convivenza e relazione diventano dunque oggetto di indagine e ogni elemento presente nello spazio, sia visivo che sonoro, contribuisce alla nascita dei racconti fisici, corporei, presenze in bilico tra realtà e immaginazione. L’evoluzione continua dei corpi in scena, delle ambientazioni e dei contesti, rende l’happening –così come è stato per il percorso laboratoriale- un organismo di emergenza, vivo, suggestivo, spiazzante. Senza limiti o barriere sceniche, la drammaturgia stravolge le regole della messa in scena e sarà creata dai corpi, dalla loro gestualità, dalle loro memorie, in un continuo evolversi di elementi sonori e visivi.
Nessuna frase, nessuna didascalia, la comprensione è soggettiva; come di fronte a un dipinto astratto lo spettatore è chiamato a percepire con i propri sensi il significato nascosto dei movimenti e degli sguardi e a interrogarsi sul concetto di relazione precarietà, disequilibrio, errore, instabilità, ingredienti vitali per un organismo –in questo caso un gruppo di lavoro teatrale- che incomincia ad osservare uno spazio e finalmente viverlo in una dimensione collettiva.
Nessuna storia narrata dunque, nessuna trama, nessun copione, nessuna frase imparata a memoria, nessuno stilema o codice precostituito. #Nonhounaparetebianca non è una recita, un saggio finale, né tantomeno uno spettacolo. E’ un viaggio in un inconscio che tenta una via di fuga. Ogni attore in scena è responsabile per sé, per i propri compagni e per gli spettatori; ci prenderà per mano, ci porterà all’interno di perimetri mentali e ci chiederà di poter diventare anche noi allievi, far parte di questo organismo collettivo, cancellare la visione rassicurante e consolatoria che abbiamo dei ruoli e portando noi, spettatori, ad attivare un transito di comunicazione con il nostro pensiero divergente. Che poi è quello che ci attira ad osservare quello che non riusciamo a comprendere e percepirne la forza sotto l’aspetto emotivo e non solo razionale.
#Nonhounaparetebianca
Concept_ manuel canelles
Incursioni sonore_ stefano bernardi
Con
erick brullo
cristina di stefano
caterina nebl
helga hensel
elisa nicoli
chiara parlangeli
daniela recca
francesca tomasi
Assistente alla regia_cristina righetti