Mind the Gap
2015, performance.
"...read a text is never an erudite exercise in search of meaning, even less an highly textual exercise in search of a signifer, but a productive use of the machine, an assembly of desiring, a schizoid exercise that let the text free from its revolutionary power ... " Even a simple ladder is a text, patiently written on a rule and referred to an archetypal gesture: climb, scalar, reach: connects two floors, implicitly setting them in a hierarchical relationship, but in its temporariness can subvert a order, betraying the expectations, redefine the functions of the diparture place and place of arrival. With its shaky balance between spectacle and revolution it makes available to those who take on themselves the risk of interpretive game. Nothing new, just a side note with the text-urban, in the omnipresent public space.
It's dangerous to lean out.
“…leggere un testo non è mai un esercizio erudito alla ricerca dei significati, ancor meno un esercizio altamente testuale in ricerca di un significante, ma un uso produttivo della macchina, un montaggio di macchine desideranti, un esercizio schizoide che libera del testo la sua potenza rivoluzionaria…” così ripete l’Anti-Edipo a quasi mezzo secolo dalla sua epifania nella città borghese, ignaro o indifferente allo spossessamento delle pulsioni, all’estendersi e all’accanirsi dei protocolli performativi: la lettura -azione, performance, Leistung- rientra così suo malgrado nell’ordine virtuoso del circuito spettacolare, cui mette a disposizione la propria energia. Eppure, persino sotto assedio, il testo conserva inalterata la propria capacità di compiere un lavoro, anche al di fuori di ogni produzione semantica-semiotica, a patto di non voler riscattare la propria ipoteca sull’effetto.
Anche una scala -ogni semplice scala- è un testo, pazientemente scritto su una norma e riferito ad un gesto archetipico: salire, scalare, raggiungere: mette in comunicazione due piani, ponendoli implicitamente in una relazione gerarchica, ma nella sua temporaneità può sovvertire un ordine, tradire le aspettative, ridefinire le funzioni del luogo di partenza e del luogo d’arrivo.
Con il suo vacillante equilibrio tra spettacolo e rivoluzione essa si mette a disposizione di chi si assuma personalmente il rischio del gioco interpretativo. Nulla di nuovo, solo una nota a margine del con-testo urbano, nell’onnipresente spazio pubblico.
è pericoloso sporgersi.
Giulio Polita
video:
Rebirth day 2014
Azione collettiva di alcuni studenti delle scuole superiori di Trieste. I ragazzi hanno interragito con i passanti, ai quali, sotto forma di intervista, è stato presentato il segno del Terzo Paradiso.
Opening Aprés tout
opening performance di Sara Alzetta
talk con MICHELANGELO PISTOLETTO,
conversazione con Vania Gransinigh e Alice Ginaldi.
